Michel Folco
È vero che le sue origini sono oscure. È vero, i suoi talenti mediocri. Certamente sua madre morì troppo giovane, ma le sue passioni non furono mai intense, né eccezionali. Forse proprio l’ordinarietà della sua giovinezza è la forza di questo romanzo, in cui, mano a mano che seguiamo le disavventure del giovane Adolf, dalla nascita al periodo viennese, l’ostinata determinazione con cui persegue i suoi miseri obiettivi non può non turbarci, inquietarci, farci riflettere.
Michel Folco non è un biografo, anche se la sua opera è accuratamente documentata, ma con la sua ironia tagliente e sottile come la lama di un coltello, ci narra in che modo la semplice banalità del male possa trasformarsi nel peggiorincubo dell’umanità.